Aloe e tiroide

Postato su: giu 26, 2018

Categorie: Ricerche Scientifiche

Tags: aloe , tiroide

L'aloe è una pianta antichissima, conosciuta già nei tempi degli Egizi e spesso raffigurata in sculture di pietra. In origine era molto utilizzato il succo di questa pianta per curare ferite locali o per contrastare le malattie della pelle. Anche somministrata per via orale, sempre in forma di succo, era assunta per le proprietà lassative. Oggi grazie ad alcune ricerche gli usi tradizionali si affiancano a nuovi trattamenti. Assunta per via orale, l’aloe è utilizzata per combattere patologie molto diversi tra loro, come il diabete, l’epilessia e l’asma. Anche l’osteoartrite e le artrosi possono essere trattate con successo grazie a questa pianta. Scottature ed eritemi solari vengono spesso alleviati con pomate a base di aloe e questo ha fatto sì che l’aloe diventasse un ingrediente base di molti prodotti per la salute della pelle, come creme e lozioni solari.

Aloe e tiroide: i rischi

Alcuni studi ritengono che l’aloe sia non solo un valido antinfiammatorio, ma che riesca anche a regolare le difese immunitarie. In questo senso, l’attività immunomodulante dell’aloe sarebbe in grado di stimolare l’attività di Anticorpi, Macrofagi, Monociti e Cellule T.
Proprio secondo queste proprietà, l’aloe è stata ritenuta un valido alleato contro ipotiroidismo, ipertiroidismo e tiroidite di Hashimoto. In realtà però i medici sono molto cauti e sconsigliano i trattamenti a base di aloe, specialmente ai pazienti affetti da ipotiroidismo. Questo perché l’assunzione dell’aloe da parte di soggetti affetti da ipotiroidismo potrebbe interferire con l’azione di molti farmaci e con la loro corretta assunzione. Nello specifico, l’aloe potrebbe inibire il corretto assorbimento della levotiroxina. Questo principio attivo è contenuto in farmaci come l’Eutirox, ed è uno degli ormoni sintetici più utilizzati contro i problemi di tiroide. Quindi e consigliabile assumere l’aloe almeno dopo un'ora che si prende la terapia.
Esiste però un approccio medico diverso, che limita l’utilizzo di ormoni sintetici come la levotiroxina. Alcuni specialisti sostengono un approccio integrato alle patologie della tiroide. Oltre ad una alimentazione sana specialmente alcalina, questi medici consigliano rimedi naturali associati a integratori come l’aloe. In questo senso non è propriamente l’aloe a essere nociva per gli ipotiroidei, ma la sua combinazione con farmaci di cui ne inibisce l’efficacia.
Purtroppo non tutta l’aloe è uguale nelle sue proprietà e quindi alcune non possono essere considerate salutari.
Perché?
Sono spesso i pesticidi e gli OGM a rappresentare un pericolo, soprattutto per chi soffre di tiroide. Nello specifico il glifosato, uno dei pesticidi più usati nelle coltivazioni, interferisce con il sistema endocrino, quindi con gli ormoni, ed è un potenziale cancerogeno.
Per evitare complicazioni, meglio acquistare aloe biologica in vetro, coltivata in Europa.
AlBio tratta esclusivamente Aloe Arborescens Biologicamente coltivata a cielo aperto nella valle del’Etna Sicilia, coltivazione riconosciuta dal ente Europeo.
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Antica Ricetta

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